LIV GUIDO CAVALCANTI A DANTE Se vedi Amore, assai ti priego, Dante, in parte là 've Lapo sia presente, che non ti gravi di por sì la mente, che mi riscrivi s'e' lo chiama amante, e se la donna li sembla avenante che si le mostr' avvinto fortemente; ché molte fiate così fatta gente suol per gravezza d'amor far sembiante. Tu sai che ne la corte là 've regna non vi può servir omo che sia vile a donna che là entro sia renduta. Se la soffrenza lo servente aiuta, può di leggier cognoscer nostro sire, lo quale porta di merzede insegna. |