Rime (LV)

LV 
  GUIDO CAVALCANTI A DANTE. 
   
  Dante, un sospiro messaggier del core 
    subitamente m'assalì in dormendo, 
    e io mi disvegliai allor temendo 
    ched e' non fosse in compagnia d'Amore. 
    Poi mi girai, e vidi il servitore 
    di monna Lagia, che venia dicendo: 
    «Aiutami, Pietà!» ; sì che piangendo 
    i' presi di Merzé tanto valore, 
  ch' i' giunsi Amore, ch'affilava i dardi. 
    Allor lo domandai del suo tormento; 
    ed elli mi rispuose in questa guisa: 
    «Dì al servente che la donna è prisa, 
    e tengola per far suo piacimento; 
    e se nol crede, dì ch'a li occhi guardi».